Nello Petrucci

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“con lo strappo provo una certa forma di liberazione … in quel momento la mia coscienza si separa dal mio pensiero, e man mano ricompongo un puzzle, quel puzzle intinto di inconscio, di impressioni e mistiche osservazioni dello specchio del mondo… Comporre è un mio dovere, la strada della ricerca… “

Nello Petrucci (1981) è un artista e film-maker italiano, vive e lavora tra Pompei e New York. Ha studiato cinematografia a Roma presso la N.U.C.T; laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia. Ha lavorato con registi come: Martin Scorsese, Ari Taub, Manetti Bros, Antonio Capuano. Le opere di Petrucci sono fortemente influenzate dal cinema, in particolare dalle locandine cinematografiche che vengono rivisitate dall’artista come lasciti di memoria storica in cui passato e presente convivono. E’ il primo artista italiano a esporre al Word Trade Center di New York con l’opera permanente “The essence of Lightness” (2018) insieme a street artisti di fama mondiale come Rob English, WhlsBe, Rubin 415, Lauren YS, Layercake, Chris RWK, nel progetto della Silverstein Foundation “The masterpiece in the sky”. Sensibile alle tematiche ambientali e sociali cui ha dedicato lavori come: “Plastic River”, installazione pubblica raffigurante una balena colma di rifiuti esposta nel 2019 a Pompei per denunciare l’utilizzo smodato della plastica che minaccia il pianeta; “Refound” al Museo Archeologico di Ercolano (2019). Ha esposto al Palazzo Gravina, Napoli (2010) – all’Archivio Centrale di Stato di Roma (2012) al Real Polverificio Borbonico di Scafati (2013).; al Parco archeologico degli scavi di Pompei (2019) all’Ambasciata Americana di Roma (2019) nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore Napoli e in diverse gallerie in Italia e New York.

Una sua opera è presente al Museo del Enslallido social a Santiago del Cile (2021). Ha realizzato diverse sculture open air di cui: “Margine”, a Torre Fossa Lo Papa, Punta Campanella. Trame”, nell’ Arsenale di Venezia, inserendosi nella prestigiosa collezione dello “Spazio Tethis” insieme a Michelangelo Pitoletto, Jean Fabre, Beverly Pepper ecc. (giugno 2021). Ha realizzato vari progetti cinematografici indipendenti, da cortometraggi a videoarte, ricevendo numerosi premi. Con il suo ultimo lavoro: “L’ultimo whisky con il cappellaio matto” (2020) ottiene la nomination al “globo d’oro” come miglior cortometraggio. Più che alla componente estetica dell’opera Petrucci guarda al valore etico che essa comunica, per un’arte che sia espressione di una rivoluzione interiore e impegno sociale, utilizzando proprio la strada come veicolo. Fra i lavori di street art sparsi un po’ per il mondo ricordiamo: “Sweet home” (2020), considerata tra le nove opere più significative al mondo nel periodo della pandemia. “La mano de Dios” opera realizzata nello Stadio Diego Armando Maradona, “Red Zone” nelle mura esterne del Parco Archeologico di Pompei. “Maschere” su Raffaele Viviani. Ha dedicato un murales a Vittorio Arrigoni, in Besana in Brianza “Restiamo Umani”, “Imago” a Castellammare di Stabia, “Sad Generation” Venezia, Distant Destination” a Barcellona. “Attese” il suo ultimo lavoro a Miami dedicato a Chico Forti. La sua tecnica si basa sulla stampa (halftone su carta) i lavori di Petrucci sono scenografici ed impattanti nel pieno rispetto dell’eco sostenibilità e della tutela delle location scelte per i suoi interventi, definito “lo street artist gentile”.

E’ il direttore artistico del Pompei Street festival, e Stabiae Street (festival internazionali di arte urbana) invitando a Pompei artisti della street art da tutto il mondo, da C215 a MCity, Francisco Bosoletti, Ledania, Gianpiero, Mr Kas ecc. Il suo impegno nel sociale porta una nuova sfida interessante: “Social Vision” un progetto che comprende diversi interventi per la comunità, e con la comunità inserendo l’arte come unico denominatore… L’arte come forma di cambiamento ed evoluzione sociale.

“Credo fortemente nel potere dell’arte, e di ciò che può fare attraverso la connessione di persone…”